Il concetto del cervello trino è una teoria sviluppata da Paul D. MacLean, un neuroscienziato statunitense, negli anni '60. Secondo questa teoria, il cervello umano è suddiviso in tre parti principali, o "cervelli", ognuno dei quali ha funzioni e caratteristiche specifiche.
Il cervello rettiliano: Questa è la parte più antica e primitiva del cervello, responsabile dei comportamenti istintuali e delle funzioni di sopravvivenza. Controlla le funzioni corporee di base, come la respirazione, la digestione e la regolazione della temperatura corporea. È coinvolto anche nell'aggressività, nell'istinto di dominio e nella difesa del territorio.
l cervello limbico: Questa parte del cervello è coinvolta nelle emozioni e nei legami sociali. Include strutture come l'ippocampo, coinvolto nella memoria, e l'amigdala, coinvolta nell'elaborazione delle emozioni e delle reazioni di paura. Il cervello limbico è associato a comportamenti come l'attaccamento, la cooperazione sociale e la formazione di relazioni.
Il neocortex: Questa è la parte più sviluppata del cervello, presente solo nei mammiferi, in particolare negli esseri umani. Il neocortex è coinvolto in funzioni superiori come il linguaggio, il pensiero astratto, la pianificazione, la ragione e la consapevolezza di sé. È la sede delle capacità cognitive avanzate e della coscienza umana.
La teoria del cervello trino suggerisce che queste tre parti del cervello interagiscono tra loro, anche se a volte possono entrare in conflitto.
In condizioni di forte minaccia, la persona attua comportamenti istintivi volti alla sopravvivenze, eliminando temporaneamente tutti gli aspetti emotivi e cognitivi.
Quando siamo sopraffatti da emozioni intense per esempio rabbia e tristezza gli aspetti cognitivi e di ragionamento vengono meno, data l'intensità emotiva.
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